IL CAIRO: LA CAPITALE D'EGITTO

IL MIO PAZZO VIAGGIO EGIZIO: PREMESSA

piramide di Cheope e sfinge

Oggi sono pronta a raccontarti uno dei viaggi più incredibili che abbia fatto finora.

Ancora non mi capacito di quanto tempo io ci abbia messo prima di arrivare a prenotare un volo per l'Egitto, per il Cairo più precisamente.

Da bambina ero rimasta molto affascinata dai racconti sull'Antico Egitto, i Faraoni, le piramidi e le imbalsamazioni, tant'è che la mia tesina di quinta elementare fu proprio sull'Egitto.

Mi pare che come prima cosa scrissi che il mio sogno era andare a vedere da vicino le Piramidi..

 

E poi cosa è successo? Perché ci ho messo così tanto prima di andare a vederle?

 

Beh inutile stare a rimuginarci su, ora che ci son stata posso finalmente raccontarti tutte le bellissime sensazioni che ho provato in questo meraviglioso viaggio di quattro giorni tra Giza, Cairo e Alessandria d'Egitto.

 

Devo prima farti una premessa: sono arrivata in Egitto durante il periodo di Ramadan e non ho avuto alcuna difficoltà nel mangiare a qualsiasi ora volessi; nelle città molto turistiche gli abitanti si sono abituati ai nostri bisogni. Inoltre c'è da dire che una parte degli egiziani è cattolica.

La sola cosa che ha cambiato un po' i miei piani sono stati gli orari ridotti di alcuni luoghi da visitare, che non erano aggiornati su internet e spesso difficili da capire  o pianificare.

Quindi sono andata un po' a fortuna, alcuni li ho trovati chiusi e ho ripiegato su dei piani B, mentre altri che mi avevano segnalato come chiusi li ho trovati straordinariamente aperti e mi son goduta la visita.

 

Questo è anche per iniziare a farti capire che Il Cairo può essere un po' imprevedibile ma fattibile, se si è disposti a scendere a patti, senza scoraggiarsi.

DAY 1: IL VECCHIO CAIRO E IL CAIRO ISLAMICO

la moschea della Cittadella di Saladino con le cupole argentate e la torre dell'orologio

Come dicevo nella Capitale ci sono in prevalenza musulmani e una piccola parte cattolica - ortodossa. Per questo la città ha due quartieri ben divisi: la zona Islamica con le moschee e la zona Copta con le chiese.

 

Il primo giorno mi butto subito sulla zona più antica della città, il quartiere islamico.

La prima cosa da vedere è la Cittadella di Saladino dove all'interno si trovano ben due moschee: quella di Mohammed Ali (no, non il pugile) e quella di An Nasir Mohammed, poi la fortezza e le sue prigioni di ben 3 epoche diverse, il Museo Militare ed il Museo della Polizia con un bel belvedere sulla città. Quello che vedo inizia già a piacermi parecchio.

 

Uscita dalla Cittadella ho optato per fare una bella passeggiata a piedi per vedere tutti i punti d'interesse fino ad arrivare al famoso Suq di Khan el-Khalili... e devo dire che a un certo punto me ne sono anche un po' pentita. Ti spiego perché:

Al Cairo si gira per lo più con Uber; I prezzi rispetto all'Italia sono irrisori ed è forse proprio per questo che i tassisti non capivano perché volessi invece camminare tra le strade trafficate e impolverate della Capitale, tant'è che per tutto il tragitto sono stata fermata al suono di "Hey bella, dove devi andare? Ti porto io!"... non proprio piacevolissimo quando non riesci a fare nemmeno un passo senza sentirti chiamare.

Nonostante questo, sono riuscita, imperterrita a costeggiare la Cittadella fino ad arrivare alla Madrasa del Sultano Hassan che però ho trovato chiusa con anticipo per il Ramadan... peccato!

Ho proseguito poi per la tanto, troppo trafficata "strada Rossa" Darb Al Ahmar, soprannominata così per il sangue dei mamelucchi che pare scendesse a valle dalla Cittadella, quando il Re Saladino decise di farli decapitare.

In questa strada è possibile vedere le "mashramiyya", finestrelle in legno dove le donne potevano affacciarsi senza rischiare di esser viste, peccato però che fossi così impegnata nel non farmi prendere sotto da taxi, tuk tuk e chi più ne ha più ne metta, che non sono riuscita a tirar su la testa per provare a cercarle.

Ora ho capito, al Cairo a piedi è meglio non andare.

 

Sopravvissuta ma un po' provata, arrivo finalmente a Bab Zuweila: la Porta Nord della città medievale. Da qui, attraverso un sottopassaggio, si arriva alla più antica Moschea della Capitale, quella di Al Azhar. La folla di gente è impressionante e io esito un attimo prima di immergermici.

Ma eccolo lì, davanti a me, il Suq Khan el-Khalili, e finalmente riprendo fiato!

Qui le auto non entrano ma è una fitta rete di vie e viuzze, tutte simili e io non ho proprio voglia di perdermi! 

 

Se la passeggiata mi ha stancato parecchio, il mercato, che mi avevano detto poteva essere anche molto più provante, non lo è stato affatto.

I venditori non erano per nulla insistenti come mi aspettavo, e fermarsi in qualche negozietto a contrattare come tanto piace a loro, l'ho trovato anche divertente.

Il mio bottino? Qualche statuetta di antichi faraoni da riporre su una mensola, ovviamente!

 

Finalmente la passeggiata si è fatta più piacevole fino ad arrivare alla porta Bab al-Futuh, ultima tappa per questo giorno.

Incuriosita da un tizio che friggeva dolcetti (e che carinissimo, mi ha fatto provare a friggere con lui), mi fermo per una merenda mentre suona il canto del Muezzin perché è l'ora dell'Iftar (il pasto serale che interrompe il digiuno del Ramadan). Il mio primo Iftar lo passo in una Moschea, l'ultima di oggi, quella di Al-Hakim, dove sono accolta dai locals che, riuniti per mangiare e pregare tutti insieme, hanno voluto condividere anche con me un po' della loro cena.

 

Primo giorno andato! Cosa ho ne ho tratto? Che bisogna buttarsi nella mischia e lasciarsi andare.


DAY 2: IL MUSEO EGIZIO E IL CAIRO COPTO

ingresso del Museo egizio del Cairo, con la fontana al centro e palazzo di color rosa

Il mio primo risveglio in Egitto è come lo avevo sempre sognato, faccia alle piramidi!

L'Hotel si trova a Giza, proprio di fronte alle imponenti piramidi e la mia camera affaccia proprio su di esse. Mi avevano detto che la mattina c'è sempre un po' di nebbia e non sempre si riescono a vedere e allora io devo essere stata stranamente fortunata perché ho sempre fatto colazione di fronte a questa meraviglia!

Ancora non è tempo però di andare ai loro piedi.

Stavolta ho voluto fare tutto al contrario e lasciarmi la cosa più spettacolare per ultima quindi oggi si torna al Cairo per andare a vedere le mummieeeee!!

 

Prima tappa il Museo Egizio (quello vecchio).

Il nuovo Museo Egizio è aperto in gran parte ma non sono riuscita a visitarlo per colpa degli orari ridotti del Ramadan.

Eh vabbè vuol dire che tornerò!

Il Museo Egizio del Cairo è su due piani, facile, intuitivo e ti basterà fare come me e accodarti a una delle tante guide che fanno il tour per le sale, per scoprire tutti i segreti dell'Antico Egitto.

 

Cosa vedere nel Museo Egizio: tutto!

Dai ok, semplifico un po': c'è la stanza delle mummie degli animali, che venivano sepolti insieme agli umani e che ho trovato molto interessante; poi c'è la statua dello Scriba, quella che era sui nostri libri di scuola, ricordi? Poi ancora il tesoro di Tutankhamon con la sua maschera dal valore inestimabile; le Mummie di Tuya e Yuya perfettamente conservate; la testa di Nefertiti, e tante tante altre cose.. no, niente, non riesco a semplificare, se mi chiedi cosa vedere al Museo Egizio la risposta è solo una: TUTTO!

 

 


Dopo 2 ore di full immersion al tempo dei Faraoni, lascio questo luogo magico e un Uber è subito pronto a portarmi al quartiere Copto per la visita di questa seconda parte del Cairo.

Qui si che si può effettuare la visita senza stress (non come ieri), perché il quartiere è un susseguirsi di vicoletti dove ci si può arrivare solo a piedi, e quando lo visito io non c'è neppure troppa gente. Halleluja!

 

L'itinerario prevede la visita  alla Chiesa di San Giorgio, poi quella di Santa Barbara e ancora alla Sinagoga Ben Ezra, dove secondo i cristiani, in questo luogo fu ritrovato Mosè bambino, nella sua culla portata dal fiume Nilo che allora passava proprio di qui. Piccola ma molto carina.

 

Ho proseguito poi per la Chiesa Sospesa, molto particolare e poi ne avevo abbastanza e mi sono evitata l'ingresso al Museo Copto, e ho saltato anche il cimitero dove si trovava la Fortezza di Babilonia costruita da Traiano. Quest'ultimo lo avrei visto volentieri ma nonostante fosse un sito gratuitamente accessibile, un poliziotto voleva farsi dare la mancia per poter farmi passare e quando ha capito che non l'avrebbe avuta mi ha cacciata. 

 

La visita al quartiere Copto è abbastanza rapida e tutto sommato piacevole, tranne l'ultima esperienza che mi ha fatto andar via con l'amaro in bocca.

 

 

Ma ora.. Altro Uber, altra corsa.

 

Mi faccio portare al Palazzo del Principe Mohammed Ali che però indovina, indovina? Chiude nell'istante in cui arrivo, per orario ridotto causa Ramadan.. ecco, ci risiamo!

 

Niente panico, un nuovo Uber è pronto a portarmi a una nuova destinazione: la Chiesa nella Roccia di Garbage City.

Questa non è propriamente una tappa turistica, ho letto che c'è una bella chiesa da vedere, scavata nella roccia, ma ho anche letto che la zona chiamata "quartiere degli spazzini" non è delle migliori. Non è affatto pericolosa, ma è una discarica a cielo aperto.

Decido di andare comunque e a ripensarci, ho fatto bene perché quello che ne segue è il racconto di un'avventura/esperienza difficile da dimenticare.

 

L'autista mi lascia all'ingresso del quartiere, mi anticipa che devo proseguire con un tuk tuk e mi chiede di dargli 20 Lire, circa 0,40 centesimi, per potermene fermare uno e contrattare il prezzo al mio posto. Prima di farmi scendere dall'auto mi porge un fazzoletto per coprire bocca e naso dal tanfo. Non è buon segno, mi dico!

 

Ferma un tuk tuk guidato da due bambini che avranno avuto nemmeno 10 anni, contratta con loro e mi saluta augurandomi buona fortuna!

Ma in cosa mi sono cacciata, inizio a domandarmi!

Un'esperienza irraccontabile. Quello che ho visto salendo quelle viuzze, accompagnata dal sorriso di due bambini, impeccabili guidatori tra l'altro, mi ha fatto stringere lo stomaco e anche un po' il cuore.

Provo a raccontartelo: ci addentriamo in una città di spazzatura, un tanfo che cresce man mano che saliamo fino al Monastero, in pieno contrasto col sorriso dei bambini che guidando in un via vai di tuk tuk, mi fanno un sorrisone e con l'unica parola inglese che conoscono mi dicono "Welcome!"

E a vederli così contenti quasi quasi mi diverto anche io fino a quando non torno giù e il mio sorriso si trasforma in un luccicone negli occhi.

Case riempite di immondizia, bambini che corrono felici tra la spazzatura, una vita di quartiere in mezzo a una discarica.. non ci posso proprio credere.

I bambini mi lasciano a pochi metri dalla Chiesa e anche proseguire a piedi, diventa complicato per la puzza, ma poi sembra andare meglio e, se non altro, la chiesa è davvero caratteristica poiché scavata nella roccia.

Quando torno giù non ci sono più i bambini ed è un ragazzo che non sorride a portarmi giù. Sarà perché non sorride, ma il percorso a scendere è uno schiaffo in piena faccia.

Esco da Garbage City con mille domande e ahimè, sono tutte senza risposta!

 

Torno poi in hotel per un po' di riposo prima di dirigermi verso il Nilo, dove stasera mi attende una cena-spettacolo in battello prenotata per pochissimi euro, e dalla quale non mi aspetto granché, se non altro una bella crociera al tramonto sul fiume sacro agli Egizi.

La cena a buffet non è male, il cibo è buono e l'intrattenimento è quello che mi aspettavo.. canti, balli, un po' di danza del ventre, ma tutto da ricordare come una cosa da turisti, seppur carina e a poco prezzo.

 

Oh! Anche se tutto un po' bizzarro, io mi son comunque divertita. Non è questo l'importante?

fiume Nilo al tramonto

DAY 4: FINALMENTE LE PIRAMIDI DI GIZA, SAQQARA E MEMPHI

piramidi di Cheope Chefren e Micerino sullo sfondo e cammelli seduti davanti

Ultimo giorno per me in Egitto e conclusione da favola!

Oggi si va finalmente a vedere le Piramidi!

 

Sveglia presto anche stamattina per un tour con guida privato che ci accompagna subito subito al Parco delle Piramidi, e appena scendo dall'auto io comincio a non stare più nella pelle.

La guida mi mostra e mi racconta le piramidi Cheope, Chefren e Micerino, mi accompagna nei vari punti dove poter fare gli scatti migliori, mi aiuta a contrattare con i venditori del Parco per gli ultimi acquisti di souvenirs e poi mi porta alla Sfinge.

 

Cavoli, non me la immaginavo affatto così bella! 

 

Tutto il Parco mi sembra un sogno, e io saltello di qua e di la incredula.

Non entriamo nelle Piramidi perché la guida lo sconsiglia e perché io, che mi ero già ampiamente documentata prima di venirci, me lo ero sconsigliata già da sola. Ah la claustrofobia, che brutta bestia!

 

La seconda tappa di questo giro è in una sorta di Museo del Profumo, niente altro che un negozio di oli essenziali dove grazie a un bicchiere di karkadè offerto e qualche chiacchiera, riescono poi a vendermi qualche cosa. Valeva la pena? Uhm.. non direi.

 

La tappa successiva invece si che valeva la pena! Andiamo al sito archeologico di Saqqara, dove si trovano le prime piramidi della storia.

Piramidi differenti da quelle di Giza perché queste sono a gradoni.

Qui si che si finisce per entrare in una piramide! Evvivaaa!

All'interno si trova il libro dei morti e le pareti sono ancora colorate e decorate: uno spettacolo!

 

Che bello! Che bello! Che bello!

Sono tornata in un attimo quella bambina della quinta elementare con la sua tesina in mano.

 

Ingresso molto più facile e corto rispetto alle altre piramidi, per cui ho potuto provare l'esperienza senza (troppo) panico. 

 

La città di Saqqara è famosa anche per le scuole di produzione di tappeti che però questa stavolta scelgo di non visitare. Sarà magari per la prossima volta!

Ci spostiamo poi a Memphi, antica Capitale del regno, per andare a vedere il Museo che conserva una grossa statua di Ramses II. Impressionante e bellissima sono le uniche parole che mi escono di bocca.

 

Si prosegue con un pranzo in un ottimo ristorante a buffet, con carne alla griglia e piatti tipici egiziani, e si continua andando in un negozio di Papiri dove la visita è stavolta molto interessante.

Ci viene fatta una spiegazione pratica sulla lavorazione della pianta di papiro fino a farla diventare carta.

Stavolta riesco incredibilmente ad accettare il bicchiere di karkadè senza acquistare nulla, direi che sto migliorando!

 

L'ultima esperienza di questo tour e anche di tutto questo viaggio è un giro sulla feluca, la tipica imbarcazione egiziana. Una buona mezz'ora cullata dal fiume Nilo, con un bel sole primaverile in faccia e un momento di relax, forse l'ultimo prima di reimmergersi nel pazzo traffico (ma che ho tanto amato) del Cairo e poi andare via.

Una passeggiata nel quartiere di Zamalek, dove i locali si preparano all'Iftar e poi via, in aeroporto per salutare l'Egitto e dirgli che tornerò.

Senza alcun dubbio.

 


MA DOVE E' FINITO IL DAY 3?

No, non mi sono rimbambita! E' che il terzo giorno l'ho trascorso interamente ad Alessandria d'Egitto, prenotando un tour privato di un giorno e non volevo spezzare il mood di questo racconto di viaggio al Cairo. Quindi.. Se vuoi saperne di più Continua a leggere qui..

 

Per sapere di più sull'Egitto, continua a leggere qui ..

Buon viaggio!

Ti è venuta voglia di partire? Contattami